Avresti mai pensato di poter vedere se una nuova scrivania si abbina ai mobili del tuo ufficio prima ancora di acquistarla?
Durante il 2017 VR e AR hanno avuto modo di farsi conoscere dal grande pubblico, dando vita a un piccolo scontro che ha visto la realtà aumentata come favorita nel campo del marketing e della comunicazione, mentre la realtà virtuale si è dimostrata essere l’evoluzione del gaming. Ma cosa sono, effettivamente, VR e AR? Quali sono le loro differenze e, soprattutto, quale sarà il loro impatto sul nostro quotidiano?
Il VR ha trovato il suo sbocco nel settore del gaming: già nel 1995 la Nintendo si era spinta nella creazione di una console in grado di utilizzare una grafica 3D, il Nintendo Virtual Boy (originariamente chiamato VR-32) ma, al tempo, non riscosse molto successo.
Le ragioni principali del fallimento riguardavano la scarsa gamma di colori presenti –i videogame erano in rosso e nero-, la difficoltà di giocare in una comoda posizione e la mancanza di software in grado di supportare questa novità.
Nel 2016, grazie ai progressi nel settore tecnologico, i visori sono stati lanciati nuovamente sul mercato, ottenendo questa volta grandi consensi: seguendo l’Oculus che, con il suo Rift, ha aperto la strada, altri importanti marchi del settore come Microsoft e Sony Computer Entertainment hanno investito in questo campo, dando nuova vita alla realtà virtuale.
Nel settore dei videogame il trend sembra essere destinato a proseguire ed evolversi ma, nel campo del marketing e delle strategie pubblicitarie aziendali, ha lasciato il posto all’AR.
Facciamo però un passo indietro: qual è la differenza tra realtà aumentata e realtà virtuale? La realtà virtuale, appoggiandosi agli appositi visori, è in grado di creare un universo nuovo, indipendente, dove l’utente è in grado di immergersi completamente. La realtà aumentata, invece, è in grado di sovrapporre alcune immagini ed elementi digitali all’ambiente circostante, creando un’esperienza mista che si appoggia principalmente alle fotocamere.
Meno impegnativa rispetto alla sorella, l’AR può facilmente sfruttare i tablet e gli smartphone, raggiungendo in questo modo un pubblico molto più ampio di utenti: dalla ricerca condotta da Global Web Index nel Giugno 2017, infatti, solo il 3% degli utenti internet possiede un visore VR.
La realtà virtuale […] è in grado di creare un universo nuovo e indipendente.
L’AR può facilmente sfruttare i tablet e gli smartphone, raggiungendo in questo modo un pubblico di utenti molto ampio.
Come può, un’azienda, sfruttare la realtà aumentata e –soprattutto– perché dovrebbe interessarsi?
Facebook, Apple e Google hanno introdotto una serie di strumenti pensati per aiutare le aziende e gli sviluppatori ad interagire e sperimentare con questa nuova tecnologia che permette di sorprendere il pubblico, aumentando allo stesso tempo l’engagement degli stessi.
Le aziende stanno ancora sperimentando in questo ambito, ma alcune realtà hanno già trovando la loro strada e stanno dimostrano egregiamente come l’AR può essere particolarmente utile per un business e non solo. Alcuni esempi?